Confederazione di Lodovico co' veneziani e col pontefice. Suoi pensieri di maggiormente assicurarsi con armi straniere.
Possedeva l'Anguillara, Cervetri e alcun'altre piccole castella vicine a Roma Franceschetto Cibo genovese, figliuolo naturale di Innocenzio pontefice, il quale andato, dopo la morte del padre, sotto l'ombra di Piero de' Medici fratello di Maddalena sua moglie, a abitare in Firenze, non prima arrivò in quella città che, interponendosene Piero, vendé quelle castella per quarantamila ducati a Verginio Orsino: cosa consultata principalmente con Ferdinando, il quale gli prestò occultamente la maggiore parte de' danari, persuadendosi che a beneficio proprio risultasse quanto piú la grandezza di Verginio, soldato, aderente e parente suo, intorno a Roma si distendesse. Perché il re, considerando la potenza de' pontefici essere instrumento molto opportuno a turbare il regno di Napoli, antico feudo della chiesa romana, e il quale confina per lunghissimo spazio col dominio ecclesiastico, e ricordandosi delle controversie le quali il padre e egli aveano molte volte avute con loro, e essere sempre parata la materia di nuove contenzioni, per le giurisdizioni de' confini, per conto de' censi, per le collazioni de' beneficii, per il ricorso de' baroni, e per molte altre differenze che spesso nascono tra gli stati vicini né meno spesso tra il feudatario e il signore del feudo, ebbe sempre per uno de' saldi fondamenti della sicurtà sua che da sé dependessino o tutti o parte de' baroni piú potenti del territorio romano: cosa che in questo tempo piú prontamente facea, perché si credea che appresso al pontefice avesse a essere grande l'autorità di Lodovico Sforza, per mezzo del cardinale Ascanio suo fratello.
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