Non avere questo medesimo re mandato due volte contro a due pontefici gli eserciti, con la persona del figliuolo, insino alle mura romane? non avere quasi sempre esercitato inimicizie aperte co' suoi antecessori? Irritarlo di presente contro a lui non solo l'esempio degli altri re, non solo la cupidità sua naturale del dominare, ma di piú il desiderio della vendetta per la memoria delle offese ricevute da Calisto suo zio. Avvertisse diligentemente a queste cose, e considerasse che, tollerando con pazienza le prime ingiurie, onorato solamente con cerimonie e nomi vani, sarebbe effettualmente dispregiato da ciascuno e darebbe animo a piú pericolosi disegni; ma risentendosene, conserverebbe agevolmente la pristina maestà e grandezza, e la vera venerazione dovuta da tutto il mondo a' pontefici romani. Aggiunse alle persuasioni offerte efficacissime ma piú efficaci fatti, perché gli prestò prontissimamente quarantamila ducati, e condusse seco, a spese comuni ma perché stessino fermi dove paresse al pontefice, trecento uomini d'arme: e nondimeno, desideroso di fuggire la necessità di entrare in nuovi travagli, confortò Ferdinando che disponesse Verginio a mitigare con qualche onesto modo l'animo del pontefice, accennandogli che altrimenti gravissimi scandoli da questo lieve principio nascere potrebbono. Ma piú liberamente e con maggiore efficacia ammuní molte volte Piero de' Medici che, considerando quanto fusse stato opportuno a conservare la pace d'Italia che Lorenzo suo padre fusse proceduto come uomo di mezzo e amico comune tra Ferdinando e lui, volesse piú tosto seguitare l'esempio domestico, avendo massime a pigliare l'imitazione da persona stata di tanto valore, che, credendo a consigli nuovi, dare a altri cagione, anzi piú tosto necessità, di fare deliberazioni le quali alla fine avessino a essere perniciose a ciascuno; e che si ricordasse quanto la lunga amicizia tra la casa Sforzesca e quella de' Medici avesse dato all'una e all'altra sicurtà e riputazione, e quante offese e ingiurie avesse fatte la casa di Aragona al padre e a' maggiori suoi e alla republica fiorentina, e quante volte Ferdinando, e prima Alfonso suo padre, avessino tentato di occupare, ora con armi ora con insidie, il dominio di Toscana.
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