Benché queste cose alla notizia di pochi, mentre visse il nipote, trapassorono. Soleva oltre a questo dire, seguitando l'esempio di Ciro fratello minore di Artoserse re di Persia, e confermandolo con l'autorità di molti giurisconsulti, che precedeva Galeazzo suo fratello, non per l'età ma per essere stato il primo figliuolo che fusse nato al padre comune poi che era diventato duca di Milano: la quale ragione insieme con la prima, benché taciuto l'esempio di Ciro, fu espressa ne’ privilegi imperiali; a' quali, per velare, benché con colore ridicolo, la cupidità di Lodovico, fu in lettere separate aggiunto non essere consuetudine del sacro imperio concedere alcuno stato a chi l'avesse prima con l'autorità di altri tenuto, e perciò essere stati da Massimiliano disprezzati i prieghi fatti da Lodovico per ottenere l'investitura per Giovan Galeazzo, che aveva prima dal popolo di Milano quel ducato riconosciuto. Il parentado fatto da Lodovico accrebbe la speranza a Ferdinando che e' s'avesse a alienare dalla amicizia del re di Francia, giudicando che l'essersi aderito e il somministrare a uno emulo, e per tante cagioni inimico, quantità cosí grande di danari, fusse per generare diffidenza tra loro, e che Lodovico, preso animo da questa nuova congiunzione, avesse piú arditamente a discostarsene: la quale speranza Lodovico nutriva con grandissimo artificio, e nondimeno (tanta era la sagacità e destrezza sua) sapeva in uno tempo medesimo dare parole a Ferdinando e agli altri d'Italia, e bene intrattenersi col re de' romani e con quello di Francia.
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