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      Promesse di piú Verginio Orsino, il quale col mandato regio intervenne a questa capitolazione, che 'l re aiuterebbe il pontefice a ricuperare la rocca d'Ostia, in caso che il cardinale di San Piero a Vincola di andare a Roma ricusasse, la quale promessa il re affermava essere stata fatta senza suo consentimento o saputa; e giudicando che in tempo tanto pericoloso fusse molto dannoso l'alienarsi quello cardinale, potente nelle cose di Genova, le quali stimolato da lui disegnava tentare, e perché forse in agitazione sí grave s'arebbe a trattare di concili o di materie pregiudiciali alla sedia apostolica, interpose grandissima diligenza per accordarlo col pontefice: al quale non sodisfacendo in questa cosa condizione alcuna se il Vincola non ritornava a Roma, e essendo il cardinale ostinatissimo a non commettere mai la vita propria alla fede, tali erano le parole sue, di catelani, restò vana la fatica e il desiderio d'Alfonso. Perché il cardinale, poi che ebbe simulatamente dato speranza quasi certa di accettare le condizioni che si trattavano, si partí all'improvviso una notte, in su uno brigantino armato, da Ostia, lasciata bene guardata quella rocca; e soprastato pochi dí a Savona e poi in Avignone, della quale città era legato, andò finalmente a Lione, dove poco innanzi si era trasferito Carlo, per fare con piú comodità e maggiore riputazione le provisioni per la guerra, alla quale già publicava volere andare in persona; e da lui ricevuto con grandissima festa e onore, si congiunse con gli altri che la turbazione d'Italia procuravano.


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Storia d'Italia
di Francesco Guicciardini
pagine 2094

   





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