Ma dubitando poi il pontefice che l'armata franzese, la quale era fama dovere andare da Genova al soccorso d'Ostia, non avesse ricetto a Nettunno, porto de' Colonnesi, Alfonso, raccolte a Terracina tutte le genti che il pontefice ed egli avevano in quelle parti, vi pose il campo, sperando di espugnarlo agevolmente; ma difendendolo i Colonnesi francamente, e essendo passata senza opposizione nelle terre loro la compagnia di Cammillo Vitelli da Città di Castello e de' fratelli, soldati di nuovo dal re di Francia, il pontefice richiamò a Roma parte delle sue genti che erano in Romagna con Ferdinando.
Le cose del quale non continuavano di procedere con quella prosperità la quale pareva che si fusse dimostrata da principio. Perché arrivato a Villafranca tra Furlí e Faenza, e di quivi prendendo il cammino per la strada maestra verso Imola, l'esercito inimico, che era alloggiato appresso a Villafranca, essendo inferiore di forze, si ritirò tra la selva di Lugo e Colombara presso al fossato del Genivolo, alloggiamento per natura molto forte, luogo d'Ercole da Esti, del dominio del quale aveva le vettovaglie; onde tolta a Ferdinando, per la fortezza del sito, la facoltà d'assaltargli senza gravissimo pericolo, partito da Imola, andò ad alloggiare a Toscanella appresso a Castel San Piero nel territorio bolognese; perché desiderando di combattere, cercava, con la dimostrazione di andare verso Bologna, mettere gli inimici, per non gli lasciare libero l'andare innanzi, in necessità di condursi in alloggiamenti non tanto forti: ma essi dopo qualche dí, approssimatisi a Imola, si fermorono in sul fiume del Santerno tra Lugo e Santa Agata, avendo alle spalle il fiume del Po, e in alloggiamento molto fortificato.
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