È fama eziandio (se però è lecito tali cose non del tutto disprezzare) che lo spirito di Ferdinando apparí tre volte in diverse notti a Iacopo primo cerusico della corte, e che prima con mansuete parole dipoi con molte minaccie gli impose dicesse ad Alfonso, in suo nome, che non sperasse di potere resistere al re di Francia, perché era destinato che la progenie sua, travagliata da infiniti casi e privata finalmente di sí preclaro regno, si estinguesse. Esserne cagione molte enormità usate da loro, ma sopra tutte quella che, per le persuasioni fattegli da lui quando tornava da Pozzuolo, nella chiesa di San Lionardo in Chiaia appresso a Napoli aveva commessa: né avendo espresso altrimenti i particolari, stimorono gli uomini che Alfonso l'avesse in quel luogo persuaso a fare morire occultamente molti baroni, i quali lungo tempo erano stati incarcerati. Quel che di questo sia la verità, certo è che Alfonso, tormentato dalla coscienza propria, non trovando né dí né notte requie nell'animo, e rappresentandosegli nel sonno l'ombre di quegli signori morti, e il popolo per pigliare supplicio di lui tumultuosamente concitarsi, conferito quel che aveva deliberato solamente con la reina sua matrigna, né voluto, a' prieghi suoi, comunicarlo né col fratello né col figliuolo, né soprastare pure due o tre dí soli per finire l'anno intero del suo regno, si partí con quattro galee sottili cariche di molte robe preziose; dimostrando nel partire tanto spavento che pareva fusse già circondato da' franzesi, e voltandosi paurosamente a ogni strepito come temendo che gli fussino congiurati contro il cielo e gli elementi; e si fuggí a Mazari terra in Sicilia, statagli prima donata da Ferdinando re di Spagna.
| |
Ferdinando Iacopo Alfonso Francia Pozzuolo San Lionardo Chiaia Napoli Alfonso Alfonso Mazari Sicilia Ferdinando Spagna
|