Presentossi poi Mompensieri con l'esercito ordinato a combattere innanzi a Foggia, ma non lasciando Ferdinando uscire fuori altri che i cavalli leggieri, andorono ad alloggiare al bosco della Incoronata, dove stati due dí con difficoltà di vettovaglie, e riavuta la maggiore parte delle bestie predate, di nuovo tornorno innanzi a Foggia, e alloggiati quivi una notte ritornorno il dí prossimo a San Severo, non avendo condotta tutta la preda riavuta, perché nel ritornarsene ne fu tolta loro una parte da' cavalli leggieri di Ferdinando. Cosí, disperdendosi le bestie, cavò l'una parte e l'altra delle entrate della dogana piccolissima utilità.
Andorno pochi dí poi i franzesi, cacciati dalla penuria delle vettovaglie, a Campobasso che si teneva per loro, dal quale luogo presono per forza la Coglionessa o vero Grigonisa, terra vicina, dove da' svizzeri, contro alla volontà de' capitani, fu usata crudeltà tale che se bene si empiesse il paese di spavento alienò da loro gli animi di molti: e Ferdinando, attendendo a difendere il meglio poteva le cose sue e aspettando la venuta del marchese di Mantova, riordinava intanto le genti, con sedicimila ducati che gli aveva mandati il pontefice e con quegli che aveva potuti raccorre da sé. Nel qual tempo si unirono con Mompensieri i svizzeri, e gli altri fanti che erano venuti per mare a Gaeta; e da altra parte il marchese di Mantua, entrato nel regno e venuto a Capua per la via di San Germano, avendo per il cammino prese, parte per forza parte per accordo, molte terre benché di piccola importanza, si uní, circa il principio di giugno, col re a Nocera; dove don Cesare d'Aragona condusse le genti che erano state intorno a Taranto.
| |
Mompensieri Foggia Ferdinando Incoronata Foggia San Severo Ferdinando Campobasso Coglionessa Grigonisa Ferdinando Mantova Mompensieri Gaeta Mantua Capua San Germano Nocera Cesare Aragona Taranto
|