Aveva Ferdinando, poiché ebbe unite seco le genti viniziane, presa la terra di Castelfranco; dove si unirno seco con dugento uomini d'arme Giovanni Sforza signore di Pesero e Giovanni da Gonzaga fratello del marchese di Mantova condottieri de' confederati, in modo che in tutto erano nel campo suo mille dugento uomini d'arme mille cinquecento cavalli leggieri e quattromila fanti; e i franzesi nel tempo medesimo si erano accampati a Circello, propinquo a dieci miglia a Benevento. Appresso a' quali accostatosi Ferdinando a quattro miglia, si pose a campo a Frangete di Monteforte; il quale luogo perché era bene proveduto non presono al primo assalto. Levoronsi i franzesi da Circello per soccorrerlo ma non arrivorono a tempo, essendosi per timore del secondo assalto arrenduti, lasciata la terra a discrezione, i fanti tedeschi che lo guardavano: la qual cosa parendo avversa a' franzesi sarebbe stata cagione della loro felicità se, o per imprudenza o per mala fortuna, non avessino perduta tanta occasione. Perché (cosí confessa quasi ciascuno) arebbeno quel dí facilmente rotto l'esercito inimico: perché, occupata la maggiore parte nel sacco di Frangete, non attendeva a' comandamenti de' capitani; i quali, vedendo che già tra i franzesi e l'alloggiamento loro non era in mezzo altro che una valle, si sforzavano con grandissima diligenza di mettergli insieme. Conobbe Mompensieri sí grande occasione, conobbela Verginio Orsino; de' quali l'uno comandava, l'altro, dimostrando la vittoria certa, pieno di lagrime pregava, che non tardassino a passare la valle mentre che nell'alloggiamento italiano era piena ogni cosa di confusione e di tumulto, mentre che i soldati, attendendo parte a rubare parte a portare via le cose rubate, non udivano l'imperio de' capitani.
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