Però, volendo evitare questo pericolo, andorono a unirsi col duca d'Urbino, che si era partito del perugino, e con l'altre genti de' viniziani, le quali tutte insieme erano alloggiate tra Ravenna e Furlí, con poca speranza di alcuno progresso; essendo, oltre alle forze de' fiorentini, in Romagna cinquecento uomini d'arme cinquecento balestrieri e mille fanti del duca di Milano, e importando molto l'ostacolo d'Imola e di Furlí.
Lib.4, cap.4
Paolo Vitelli toglie nuove terre a' pisani. Il marchese di Mantova passa dagli stipendi di Lodovico Sforza a quelli dei veneziani, e quindi sdegnato per la lentezza di questi ritorna col duca di Milano. L'Alviano occupa Bibbiena. I fiorentini per difendere il Casentino ritirano milizie dal contado di Pisa. I fiorentini riconquistano terre del Casentino. Maggiore stanchezza a Venezia per la guerra di Pisa e tentativi di accordi.
Ma in questo mezzo Pagolo Vitelli, poiché dopo lo acquisto di Vico Pisano ebbe, per mancamento delle provisioni necessarie, soggiornato qualche dí, continuando nella medesima intenzione di impedire a' pisani la facilità del soccorso, si era indirizzato alla impresa di Librafatta; e per accostarvisi da quella parte della terra che era piú debole, e fuggire le molestie che potessino essere date allo esercito impedito da artiglierie e carriaggi, lasciata la via che per i monti scende nel piano di Pisa e quella che per il piano di Lucca gira alle radici del monte, fatta con moltitudine grande di guastatori una nuova via per i monti, ed espugnato per il cammino, il dí medesimo, il bastione di Montemaggiore fatto da' pisani in sulla sommità del monte, scese sicurissimamente nel piano di Librafatta.
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