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      Per le quali ragioni il parere mio sarebbe che si accettasse la confederazione contro al duca di Milano, perché ci arreca sicurtà presente, estimazione appresso a tutti i potentati, e acquisto tanto grande che altre volte cercheremmo, e con travagli e spese intollerabili, di poterlo ottenere, sí per la importanza sua come perché sarà l'adito e la porta di augumentare maravigliosamente la gloria e lo imperio di questa potentissima republica. -
      Fu udito con grande attenzione e con gli orecchi molto favorevoli l'autore di questa sentenza, e lodata da molti in lui la generosità dell'animo suo e lo amore verso la patria. Ma in contrario parlò [Marchionne Trivisano]:
      - E' non si può negare, sapientissimi senatori, che le ingiurie fatte da Lodovico Sforza alla nostra republica non sieno gravissime, e con grande offesa della nostra degnità; nondimeno, quanto le sono maggiori e quanto piú ci commuovono tanto piú è proprio ufficio della prudenza moderare lo sdegno giusto con la maturità del giudicio e con la considerazione dell'utilità e interesse publico, perché il temperare se medesimo e vincere le proprie cupidità ha tanto piú laude quanto è piú raro il saperlo fare, e quanto sono piú giuste le cagioni dalle quali è concitato lo sdegno e l'appetito degli uomini. Però appartiene a questo senato, il quale appresso a tutte le nazioni ha nome sí chiaro di sapienza, e che prossimamente ha fatto professione di liberatore d'Italia da' franzesi, proporsi innanzi agli occhi la infamia che gli risulterà se ora sarà cagione di fargli ritornare; e molto piú il pericolo che del continuo ci sarà imminente se il ducato di Milano perverrà in potere del re di Francia: il quale pericolo chi non considera da se stesso si riduca in memoria quanto terrore ci dette l'acquisto che fece, il re Carlo, di Napoli, dal quale non ci riputammo mai sicuri se se non quando fummo congiurati contro a lui con quasi tutti i príncipi cristiani.


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Storia d'Italia
di Francesco Guicciardini
pagine 2094

   





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