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      Procedessi piú dí con questi modi; e benché fusse già gittato in terra grande spazio di muraglia da Santo Antonio a Stampace, e ridotta quella fortezza in termini che il capitano sperava di potere senza molta difficoltà ottenerla, nondimeno per farsi la vittoria piú facile si continuava il battere da Stampace insino alla porta a mare, scaramucciandosi in questo mezzo spesso tra la muraglia battuta e il riparo, tanto lontano dalle mura che Stampace restava tutta fuora del riparo: in una delle quali scaramuccie fu ferito il conte Renuccio di uno archibuso. Ed era il consiglio del capitano, come avesse occupata Stampace, piantare l'artiglierie in su quella e in sulla muraglia battuta, donde offendendosi per fianco tutta quella parte che difendevano i pisani, sperava quasi certa la vittoria; e nel tempo medesimo fare cadere verso il riparo, acciocché riempiendosi il fosso fusse piú facile a' soldati la salita, una alia di muro tra Stampace e il riparo, la quale, tagliata prima con gli scarpelli, si sosteneva co' puntelli di legname. Da altra parte i pisani, che si governavano nella difesa secondo il consiglio di Gurlino, aveano fatte di verso Santo Antonio alcune case matte nel fosso per impedire agli inimici, in caso vi scendessino, il riempierlo, e distese su per i ripari verso Santo Antonio molte artiglierie, e alloggiati i fanti loro a piè del riparo, acciocché, riducendosi le cose allo stretto, si opponessino con le proprie persone agli inimici. Finalmente Pagolo Vitelli, il decimo dí poi che si era accampato, non volendo differire piú a pigliare Stampace, presentatavi la mattina in sull'alba la battaglia, benché i soldati fussino offesi dalle artiglierie della cittadella vecchia, la prese piú prestamente e con maggiore facilità che non aveva sperato e con tanto spavento de' pisani che abbandonati i ripari si mettevano per tutta la città in fuga; e molti, tra' quali Piero Gambacorta cittadino nobile, con quaranta balestrieri a cavallo che militavano sotto lui, si fuggirono di Pisa; e se ne sarebbono fuggiti molti piú se da' magistrati non fusse stata fatta resistenza alle porte: in modo che è manifesto che se si procedeva innanzi si otteneva quella mattina la vittoria, con grandissima gloria del capitano; al quale sarebbe stato felicissimo quel dí che fu origine delle sue calamità. Perché, non conoscendo egli, secondo che poi si scusava, l'occasione che insperatamente se gli presentò, né avendo ordinato di dare quel dí la battaglia con tutto il campo, né ad altro che a quella torre, non solo non mandò le genti ad assaltare il riparo, ove non arebbeno trovato resistenza, ma fece ritornare indietro la maggiore parte de' fanti, che inteso l'acquisto di Stampace, desiderosi di saccheggiare la città, correvano tumultuosamente per entrarvi; e in quel tanto i pisani, volando la fama per la città che gli inimici non seguitavano la vittoria, e concitati da' pianti e dalle grida miserabili delle donne, che gli confortavano a eleggere piú presto la morte che la conservazione della vita sotto il giogo de' fiorentini, cominciarono a ritornare alla guardia de' ripari.


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Storia d'Italia
di Francesco Guicciardini
pagine 2094

   





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