Da questo nacque che i pontefici, attribuendosi ogni dí piú, e convertendo il terrore dell'armi spirituali alle cose temporali, e interpretando che come vicari di Cristo in terra erano superiori agli imperadori, e che a loro in molti casi apparteneva la cura dello stato terreno, privavano alcuna volta gli imperadori della degnità imperiale, suscitando gli elettori a eleggere degli altri in luogo de' privati; e da altra parte gli imperadori o eleggevano o procuravano che si eleggessino nuovi pontefici. Da queste controversie nacque, essendo indebolito molto lo stato della Chiesa, né meno per la dimora della corte romana per settanta anni nella città di Avignone, e per lo scisma che al ritorno de' pontefici succedette in Italia, che nelle città sottoposte alla Chiesa, e specialmente in quelle di Romagna, molti cittadini potenti occuporno nelle patrie proprie la tirannide; i quali i pontefici o perseguitavano o, nonessendo potenti a opprimergli, le concedevano in feudo a quegli medesimi, o suscitando altri capi gli investivano. Cosí cominciorono le città di Romagna ad avere signori particolari, sotto titolo, la maggiore parte, di vicari ecclesiastici. Cosí Ferrara, data dal pontefice in governo ad Azzo da Esti, fu conceduta poi in titolo di vicariato, ed esaltata in progresso di tempo quella famiglia a titoli piú illustri; cosí Bologna, occupata da Giovanni Visconte arcivescovo di Milano, gli fu poi conceduta in vicariato dal pontefice: e per le medesime cagioni, in molte terre della marca di Ancona, del patrimonio di San Piero e della Umbria, ora detta il ducato, sorsono, o contro alla volontà o con consentimento quasi sforzato de' pontefici, molti signori particolari.
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