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      E nel partirsi, alcuni fanti tedeschi, venuti per ordine del re da Roma, feciono prigione Luca degli Albizi commissario fiorentino, con allegare che altra volta, stati in servigio de' fiorentini a Livorno, non erano stati pagati. Partironsi subito i svizzeri e gli altri fanti, ma le genti d'arme si fermorono propinque a Pisa, dove soprastate pochi dí, non aspettato di intendere la volontà del re, se ne tornorono in Lombardia: lasciato in grave disordine le cose de' fiorentini, perché, per potere supplire al pagamento de' svizzeri e de' guasconi, avevano licenziato tutti i loro fanti. La quale occasione conoscendo i pisani andorono a campo a Librafatta, la quale facilmente espugnorno, non meno per l'imprudenza degli inimici che per le forze proprie; perché dandovi la battaglia, ed essendo concorsi dove si combatteva tutti i fanti che vi erano dentro, alcuni di quelli di fuora salirno con le scale nel piú alto luogo della fortezza che non era guardata, da che spaventati i fanti si arrenderono; e dipoi subitamente accampatisi al bastione della Ventura, mentre vi davano la battaglia, i fanti, o per viltà o per fraude di San Brandano conestabile de' fiorentini, di nazione lucchese, che vi era dentro, s'arrenderono. L'acquisto de' quali luoghi fu molto utile a' pisani, perché rimasono allargati e liberi dalla parte di verso Lucca.
      Turbò questo successo delle cose di Pisa piú che non sarebbe credibile l'animo del re, conoscendo quanto ne rimanesse diminuita la riputazione del suo esercito, né potendo tollerare che all'armi de' franzesi, che avevano con tanto spavento d'ognuno corso per tutta Italia, avesse fatto resistenza una città sola, non difesa da altri che dal popolo proprio e ove non era alcuno capitano di guerra famoso; e come spesso fanno gli uomini nelle cose che sono loro moleste, si ingegnava, ingannando se stesso, di credere che il non avere i fiorentini fatte le debite provisioni di vettovaglie di guastatori e di munizioni, come affermavano i suoi per scarico proprio, fusse stato causa che e' non avessino ottenuta la vittoria, e che all'esercito fusse mancata ogn'altra cosa che la virtú: lamentandosi oltre a ciò che dall'avergli fatto instanza imprudentemente i fiorentini che mandasse le genti piú tosto sotto Beumonte che sotto Allegri erano proceduti molti disordini.


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Storia d'Italia
di Francesco Guicciardini
pagine 2094

   





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