Aggiunse, a quello che apparteneva a tutti, dimostrazione d'avere confidenza grandissima in Pagolo, empiendolo di speranze e di promesse per sé proprio, e con tanto artificio che facilmente gli persuase tutto quello che si esprimeva per lui, efficace molto per natura nelle parole e prontissimo di ingegno.
Le quali cose mentre che si trattavano, il popolo di Camerino richiamò Giovanmaria da Varano figliuolo del signore passato, che era all'Aquila, e Vitellozzo, con grave querela sua e di Pagolo Orsino, prese la rocca di Fossombrone; ed essendo similmente perduta la fortezza d'Urbino e poi quelle di Cagli e di Agobbio, non gli rimaneva in quello stato altro che Santa Agata, oltre ad avere perduto tutto il contado di Fano. E nondimeno Pagolo, continuando la pratica cominciata, poiché piú volte per dare forma alle cose de' Bentivogli parenti suoi (era la figliuola maritata a Ermes figliuolo di Giovanni) fu andato da Imola a Bologna, convenne seco in questa sentenza, ma con condizione se la convenzione fusse approvata dal cardinale Orsino, all'autorità del quale quasi tutti gli altri si riferivano. Cancellassinsi gli odii conceputi e la memoria di tutte le ingiurie passate; confermassinsi a' collegati l'antiche condotte, con obligazione di andare come soldati del Valentino alla recuperazione del ducato di Urbino e degli altri stati ribellati, ma per sicurtà loro non fussino obligati ad andare a servirlo personalmente se non uno per volta, né il cardinale Orsino obligato a stare in corte di Roma; e che delle cose di Bologna si facesse compromesso libero nel duca Valentino nel cardinale Orsino e in Pandolfo Petrucci.
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