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      I quali, raccolti con grandissima letizia da' suoi, e rincontrando poi Consalvo che gli aspettava a mezzo il cammino, ricevuti con incredibile festa e onore, ringraziandogli ciascuno come restitutori della gloria italiana, entrorono come trionfanti, conducendosi i prigioni innanzi, in Barletta; rimbombando l'aria di suono di trombe e di tamburi, di tuoni d'artiglierie e di plauso e grida militari: degni che ogni italiano procuri, quanto è in sé, che i nomi loro trapassino alla posterità mediante lo instrumento delle lettere. Furono adunque Ettore Fieramosca capuano, Giovanni Capoccio, Giovanni Bracalone e Ettore Giovenale romani, Marco Corellario da Napoli, Mariano da Sarni, Romanello da Furlí, Lodovico Aminale da Terni, Francesco Salamone e Guglielmo Albimonte siciliani, Miale da Troia, e il Riccio e Fanfulla parmigiani; nutriti tutti nell'armi, o sotto i re d'Aragona o sotto i Colonnesi. Ed è cosa incredibile quanto animo togliesse questo abbattimento all'esercito franzese e quanto n'accrescesse allo esercito spagnuolo, facendo ciascheduno presagio, da questa esperienza di pochi, del fine universale di tutta la guerra.
     
      Lib.5, cap.14
     
      Gli svizzeri occupano Lucherna e la Murata. Lotta che ne consegue fra svizzeri e francesi. Accordi fra gli svizzeri ed i francesi.
     
      Era in questo tempo medesimo il re di Francia molestato in Lombardia da' svizzeri, fatto il principio non da tutta la nazione ma dai tre cantoni occupatori di Bellinzone; i quali, volendo indurlo a consentire che quella terra fusse loro propria, assaltorono Lucherna e la Murata, muro di lunghezza grande in sul Lago maggiore presso a Lucherna, per il quale si proibisce lo scendere di quelle montagne alla pianura se non per una porta che sola è in quel muro: e benché nel principio non l'ottenessino, per la difesa de' franzesi che vi stavano a guardia, e che Ciamonte, il quale con ottocento lancie e tremila fanti s'era fermato a Varese e a Galera, sperasse ch'ella s'avesse a difendere, nondimeno cresciuti poi i svizzeri di numero, perché ebbono soccorso da' grigioni, dopo molti assalti dati invano, saliti una parte di loro in su uno aspro monte che soprafà la Murata, costrinsono a levarsene coloro che la guardavano; e preso poi il borgo di Lucherna ma non la rocca, ogni dí augumentavano, perché gli altri nove cantoni, se bene da principio avessino offerte genti al re per la confederazione che avevano con lui, cominciorono poi a dare soccorso a' tre cantoni, allegando non potere mancare d'aiutare i loro compagni e fratelli, ed esserne tenuti per le leghe antiche che erano tra loro, anteriori alle obligazioni che avevano con tutti gli altri.


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Storia d'Italia
di Francesco Guicciardini
pagine 2094

   





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