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      E, come pare ch'il piú delle volte le avversità non vadino sole, quattro galee franzesi, delle quali era capitano Pregianni Provenzale cavaliere di Rodi, sorseno nel porto d'Otranto, con licenza dell'offiziale viniziano, che promesse non patirebbe fussino molestate dall'armata di Spagna, la quale sotto Villamarina volteggiava ne' luoghi vicini; ma essendo poco dipoi entrata nel porto medesimo, Pregianni inferiore di forze, temendo non l'investissino, acciò che almanco il danno suo non fusse con guadagno degli inimici, liberata la ciurma e messe in fondo le galee, salvò sé e i suoi per la via di terra. Aveva il re di Francia commesso a' suoi capitani che standosi in su le difese fuggissino il venire alle mani, perché arebbono presto o lo stabilimento della pace o soccorso grande. Ma era difficile, essendo potenti e vicini tutti gli eserciti, raffrenare la caldezza de' franzesi e fargli stare pazienti a menare la guerra in lungo; anzi era destinato che, senza differire piú, si decidesse la somma delle cose. Di che nacque il principio in Calavria: perché, uniti che furono gli spagnuoli a Seminara, Obigní, raccolte tutte le genti sue e quelle de' signori che seguitavano la parte franzese, alloggiò le fanterie nella terra di Gioia vicina a tre miglia a Seminara, e la cavalleria a Losarno lontano tre miglia da Gioia; e fortificatosi con quattro pezzi d'artiglieria in su la riva del fiume in sul quale è posta Gioia, stava preparato per opporsi agl'inimici se e' tentassino di passare il fiume.


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Storia d'Italia
di Francesco Guicciardini
pagine 2094

   





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