Ma gli succedevano nel tempo medesimo prosperamente tutte le altre cose del regno: perché Prospero Colonna aveva preso la Rocca d'Evandro e l'Aquila, e tutte l'altre terre dello Abruzzi ridotte alla divozione spagnuola; e la Calavria quasi tutta la medesima ubbidienza seguitava, per l'accordo che nuovamente aveva fatto il conte di Capaccio con loro; né vi rimaneva altro che Rossano e Santa Severina, ove era assediato il principe di Rossano.
Lib.6, cap.2
Successi de' fiorentini nella guerra contro Pisa. Trattative del Valentino coi pisani e sua ambizione al dominio della Toscana. Politica ambigua del pontefice e del Valentino verso il re di Francia. Aspirazione del pontefice e del Valentino agli stati di Giangiordano Orsini.
Nel qual tempo non erano l'altre parti d'Italia vacue totalmente di sospetti e di fatiche. Perché i fiorentini, insino innanzi alle percosse che i franzesi ebbono nel reame, temendo le forze e gl'inganni del pontefice e del Valentino, avevano oltre a essersi proveduti d'altre armi condotto a' soldi loro e per governare tutte le loro genti, benché senza titolo, il baglí d'Occan capitano riputato nella guerra, con cinquanta lancie franzesi; persuadendosi che, per essere uomo del re di Francia e menando con volontà del re le cinquanta lancie che aveva da lui in condotta, quegli de' quali temevano avessino a procedere con piú rispetto, e che oltre a questo in ogni bisogno loro avessino a essere piú pronti gli aiuti regi: alla giunta del quale, raccolte insieme tutte le genti, tagliorono la seconda volta le biade de' pisani; non però per tutto il paese, perché l'entrare nel Valdiserchio non era senza pericolo, essendo quella valle situata tra monti e acque e in mezzo tra Lucca e Pisa.
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