Ma si turbò ogni cosa per la venuta sua, perché se bene nel principio rimanesse quasi concorde col medesimo cardinale, nondimeno, ristrettosi quasi in uno momento con l'oratore spagnuolo, condusse co' suoi re sé e tutta la famiglia Orsina, eccetto Giangiordano, con cinquecento uomini d'arme e provisione di sessantamila ducati ciascuno anno. Alla quale deliberazione lo indusse principalmente, secondo che esso, creduto in questo da molti, costantemente affermava, lo sdegno che 'l cardinale, acceso piú che mai dalla cupidità del pontificato, favorisse il Valentino per la speranza di conseguire per mezzo suo la maggiore parte de' voti de' cardinali spagnuoli: benché il cardinale, scaricando la colpa che si dava a sé con imputazione di altri, dimostrasse di persuadersi esserne stati autori i viniziani, i quali, per desiderio che 'l re di Francia non ottenesse il reame di Napoli, non solo a questo effetto avessino consentito che egli si partisse da' soldi loro, promettendo, secondo si diceva, di riservargli il luogo medesimo, ma ancora avessino, perché il principio de' pagamenti fusse piú pronto, prestato all'oratore spagnuolo quindicimila ducati; il che se bene non era al tutto certo, non si poteva almeno negare lo imbasciadore viniziano essersi interposto manifestamente in questa pratica. Altri affermavano esserne stata cagione l'avere ottenute piú ampie condizioni dagli spagnuoli, perché si obligorono a dare stati nel regno di Napoli a lui e agli altri della casa, ed entrate ecclesiastiche al fratello e, quel che da lui era stimato molto, a concedergli, finita che fusse la guerra, sussidio di dumila fanti spagnuoli, per la impresa la quale aveva in animo di fare contro a' fiorentini in favore di Piero de' Medici.
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