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      Ma l'esempio dell'essere stata la sua credulità schernita dal cardinale Ascanio non fece il cardinale di Roano piú cauto nelle cose di Pandolfo. Il quale, ricevutolo in Siena con grandissimo onore e insinuatosegli con grande astuzia e con artificiosi consigli, e promettendogli la restituzione di Montepulciano a' fiorentini, gli persuase tanto della sua fede e della devozione verso il re che 'l cardinale, come fu in Francia, oltre all'affermare non avere trovato in tutta Italia uomo piú saggio di Pandolfo, fu operatore che 'l re concedesse che Borghese suo figliuolo, mandato in Francia per sicurtà dell'osservanza delle promesse paterne, se ne ritornasse a Siena. -
     
     
      Lib.6, cap.7
     
      Sfortuna dei francesi nella guerra contro la Spagna. Cessazione delle operazioni alla frontiera franco spagnola. La lotta al Garigliano. Infermità nell'esercito francese e discordia fra i capitani. Sconfitta dei francesi; resa di Gaeta. Le cause della sconfitta francese.
     
      Queste furono le mutazioni che succederono in Italia per la morte del pontefice. Ma in questi tempi medesimi l'imprese cominciate con tanta speranza dal re di Francia di là da' monti erano ridotte in molta difficoltà. Perché l'esercito andato a' confini di Guascogna, per mancamento di danari e per poco governo di chi lo comandava, si era prestamente risoluto; e l'armata di mare, avendo scorso con piccolo frutto per i mari di Spagna, si era ritirata nel porto di Marsilia. E l'esercito andato verso Perpignano, ne' progressi del quale il re molto confidava essendo continuamente bene proveduto di tutte le cose necessarie, si era posto a campo a Sals, fortezza vicina a Nerbona posta a' piedi de' monti Pirenei nel contado di Rossiglione, la quale essendo bene difesa faceva gagliarda resistenza; e ancoraché da' franzesi fusse valorosamente combattuta, e usate tutte le diligenze di battere le mura con l'artiglierie e di rovinarle con le mine, nondimeno non potettono mai ottenerla: anzi, essendosi congregato per soccorrerla grandissimo esercito di tutti i regni di Spagna a Perpignano, ove era venuta la persona del re, e unitesi a questo esercito, per la resoluzione de' franzesi che erano stati mandati verso Fonterabia, le genti che erano andate a difendere quella frontiera, e tutti insieme movendosi per assaltare l'esercito franzese, i capitani conoscendosi inferiori si ritirorno col campo verso Nerbona, essendo già stati intorno a Sals circa quaranta dí. Dietro a' quali entrorno gli spagnuoli ne' confini del re di Francia; e prese alcune terre di piccola importanza, essendo i franzesi fermatisi a Nerbona stativi pochi dí, si ritirorono ne' terreni loro per comandamento del suo re, che avendo conseguito quel che è il proprio fine di chi è assaltato nutriva malvolentieri la guerra di là da' monti, conscio che i suoi regni potentissimi a difendersi dal re di Francia erano deboli a offenderlo: né molti dí poi, interponendosene il re Federigo, feciono insieme tregua per cinque mesi, per le cose oltramontane solamente.


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Storia d'Italia
di Francesco Guicciardini
pagine 2094

   





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