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      Però deliberando di tentare di passare il fiume furtivamente, il che succedendo non si dubitava della vittoria, dette la cura allo Alviano, autore, secondo dicono alcuni, di questo consiglio, che fabricasse il ponte secretamente. Per ordine del quale essendo stato con molto silenzio fabricato, in uno casale appresso a Sessa, uno ponte in sulle barche, condottolo di notte al Garigliano e gittatolo al passo di Suio, quattro miglia sopra il ponte de' franzesi, dove per loro non si teneva guardia alcuna, subito che il ponte fu gittato, che fu la notte del vigesimo settimo dí di dicembre, passò tutto l'esercito, e in esso la persona di Consalvo; i quali la notte medesima alloggiorono nella terra di Suio contigua al fiume, occupata da' primi che passorono. E la mattina seguente, dí pure di venerdí, felice agli spagnuoli, avendo ordinato Consalvo che il retroguardo che era alloggiato tra la rocca di Mondragone e Carinoli, quattro miglia di sotto al ponte de' franzesi, andasse ad assaltare il ponte loro, si dirizzò con la vanguardia guidata dall'Alviano e con la battaglia, che erano passate seco, a seguitare i franzesi. I quali, avendo la notte medesima avuto notizia che gli spagnuoli, gittato il ponte, già passavano, occupati da grandissimo terrore, come quegli che avendo deliberato di non tentare insino sopravenisse benigna stagione piú cosa alcuna, e persuadendosi che negli inimici fusse la medesima negligenza e ignavia, si commossono tanto piú per questo ardire e accidente improviso; e però, se bene, piú presto trepidando, come si fa ne' casi subiti, che consigliando o deliberando, il viceré, al quale molti levatisi da Traietto e de' luoghi circostanti dove erano sparsi, si riducevano, avesse per proibire il passo inviato Allegri con alcuni fanti e cavalli verso Suio, nondimeno, occortisi che erano tardi, ed essendo superiore in ogni discorso e considerazione il timore, si levorono tumultuosamente a mezzanotte dalla torre del Garigliano per ritirarsi a Gaeta, lasciatavi la maggiore parte delle munizioni e nove pezzi grossi d'artiglieria, e insieme rimanendovi i feriti e moltitudine grande di ammalati.


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Storia d'Italia
di Francesco Guicciardini
pagine 2094

   





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