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      La quale cosa significata in Francia parve tanto ridicola al re (che il pontefice si promettesse, senza esserne certificato altrimenti, l'aiuto delle sue genti) che ridendo sopra la mensa, e volendo tassare la ebrietà sua nota a ciascuno, disse che il papa la sera innanzi doveva essersi troppo riscaldato col vino; non si accorgendo ancora che questa impetuosa deliberazione lo costrigneva o a venire in manifesta controversia con lui o a concedergli contro alla propria volontà le genti sue. Ma il papa, non aspettata altra resoluzione, era con cinquecento uomini d'arme uscito di Roma; e avendo mandato Antonio de Monte a significare a' bolognesi la sua venuta, e a comandare che preparassino di riceverlo e di alloggiare nel contado cinquecento lancie franzesi, procedeva innanzi lentamente; avendo in animo di non passare Perugia se prima non era certificato che le genti franzesi venissino in aiuto suo. Della venuta del quale temendo Giampaolo Baglione, confortato dal duca d'Urbino e da altri amici suoi, e sotto la fede ricevuta da loro, andò a incontrarlo a Orvieto: dove, rimettendosi totalmente alla volontà sua, fu ricevuto in grazia; avendogli promesso andare seco in persona e menare cento cinquanta uomini d'arme, lasciargli nelle mani le fortezze di Perugia e del perugino e la guardia della città, e dando statichi per la osservanza due figliuoli al duca d'Urbino.
      Entrò in Perugia senza forze, e in modo che era in potestà di Giampaolo di farlo prigione con tutta la corte, se avesse saputo fare risonare per tutto il mondo, in cosa sí grande, quella perfidia la quale aveva già infamato il nome suo in cose tanto minori.


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Storia d'Italia
di Francesco Guicciardini
pagine 2094

   





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