Nel quale tempo l'armata del re di otto galee sottili otto galeoni molte fuste e brigantini, presentatasi innanzi a Genova, era passata verso Portovenere e la Spezie, seguitando l'armata genovese di sette galee e sei barche; la quale non avendo ardire di fermarsi nel porto di Genova si era ritirata in quegli luoghi. Di val di Pozevera andò l'esercito ad alloggiare nel borgo di Rivarolo distante da Genova due miglia, e presso alla chiesa di San Piero della Rena, che è contigua al mare; e benché camminando scontrassino a piú passi fanti de' genovesi, nondimeno tutti, non dimostrando maggiore virtú che avessino fatto gli altri, si ritirorono. E il dí medesimo arrivò all'esercito la persona del re, il quale alloggiò nella badia del Boschetto a rincontro del borgo di Rivarolo, accompagnato dalla maggiore parte della nobiltà di Francia, da moltissimi gentiluomini dello stato di Milano e dal marchese di Mantova: il quale il re aveva pochi dí innanzi dichiarato capo dell'ordine di San Michele, e donatogli lo stendardo il quale dopo la morte di Luigi undecimo non era mai stato dato ad alcuno: ed erano nell'esercito ottocento lancie (perché il re avea, rispetto all'asprezza del paese, lasciate l'altre in Lombardia) mille ottocento cavalli leggieri seimila svizzeri e seimila fanti di altre nazioni.
Avevano i genovesi, per non lasciare libero il cammino per il quale per i monti si va al Castellaccio, dipoi a Genova, per via piú corta che per la strada di San Piero della Rena contigua alla marina, edificato uno bastione in su l'altezza del monte che si dice la Montagna del promontorio, tra il borgo di Rivarolo e San Piero in Arena: dal quale bastione si andava al Castellaccio per la schiena del poggio.
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