Pagina (728/2094)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Queste cose si facevano nel Friuli. Ma dalla parte di verso Trento, l'esercito tedesco che era venuto a Calliano, villa famosa per i danni de' viniziani (perché appresso a quella, poco piú di venti anni innanzi, era stato rotto e ammazzato Ruberto da San Severino, famosissimo capitano del loro esercito), assaltò tremila fanti de' viniziani, che sotto Iacopo Corso, Dionigi di Naldo e Vitello da città di Castello erano a guardia di Monte Brettonico; i quali, ancora che fussino assai bene fortificati, fuggirono subito in su uno monte vicino: e i tedeschi, deridendo e giustamente la viltà de' fanti italiani, arse molte case e spianati i ripari che erano fatti al monte, ritornorono a Caliano. Dal quale successo invitato il vescovo di Trento, andò, con dumila fanti comandati e parte delle genti che erano a Caliano, a campo a Riva di Trento, castello posto in sul lago di Garda, dove già il Triulzio aveva mandato sufficiente guardia; e avendo battuta due dí la chiesa di san Francesco, e fatta, mentre vi stavano, qualche correria nelle ville circostanti a Lodrone, dumila grigioni che erano nel campo tedesco, sollevatisi per discordia di piccola importanza nata ne' pagamenti, depredorno le vettovaglie del campo. Onde essendo ogni cosa in disordine, e partiti quasi tutti i grigioni, il resto dell'esercito, che erano settemila uomini, fu costretto a ritirarsi: per la levata de' quali scorrendo le genti viniziane per le ville vicine, e andando tremila fanti de' loro ad ardere certe ville del conte di Agresto, furono messi in fuga dai paesani e mortine circa trecento.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Storia d'Italia
di Francesco Guicciardini
pagine 2094

   





Friuli Trento Calliano Ruberto San Severino Iacopo Corso Dionigi Naldo Vitello Castello Monte Brettonico Caliano Trento Caliano Riva Trento Garda Triulzio Francesco Lodrone Agresto