Collocoronne una parte a Mezzana fuora della porta alle Piaggie, la seconda a San Piero a Reno e a San Iacopo opposita alla porta di Lucca, la terza presso all'antichissimo tempio di San Piero in Grado che è tra Pisa e la foce d'Arno, e in ciascuno campo, bene fortificato, oltre a' cavalli mille fanti; e per guardare meglio la via de' monti, per la strada di Val d'Osole che va al monte a San Giuliano, si fece verso lo Spedale magno uno bastione capace di dugento cinquanta fanti: donde cresceva ogni dí la penuria de' pisani. I quali, cercando di ottenere con le fraudi quello che già disperavano di potere ottenere con la forza, ordinorno che Alfonso del Mutolo, giovane pisano di bassa condizione (il quale stato preso non molto prima da' soldati de' fiorentini avea ricevuto grandissimi benefici da colui [di] cui prigione era stato), offerisse per mezzo suo di dare furtivamente la porta che va a Lucca; disegnando, nel tempo medesimo che 'l campo che era a San Iacopo andasse di notte per riceverla, non solamente, messane dentro una parte, opprimere quella ma nel tempo medesimo assaltare uno degli altri campi de' fiorentini, i quali secondo l'ordine dato si avevano ad accostare piú presso alla città. I quali essendosi accostati, ma non con temerità né con disordine, i pisani non conseguirno altro di questo trattato che la morte di pochi uomini che si condusseno nello antiporto per entrare nella città al segno dato: tra' quali fu morto Canaccio da Pratovecchio (cosí si chiamava quello di cui era stato prigione Alfonso del Mutolo), quello sotto la confidenza di chi era stato tenuto il trattato e vi morí anche d'una artiglieria Paolo da Parrano capitano di una compagnia di cavalli leggieri de' fiorentini.
| |
Mezzana Piaggie San Piero Reno San Iacopo Lucca San Piero Grado Pisa Arno Val Osole San Giuliano Spedale Alfonso Mutolo Lucca San Iacopo Canaccio Pratovecchio Alfonso Mutolo Paolo Parrano
|