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      Né della concessione d'Alessandro pontefice apparire né in istorie né in iscritture memoria o fede alcuna, eccetto il testimonio de' viniziani, il quale in causa propria e sí ponderosa era sospetto; e quando pure ne apparisse cosa alcuna, essere piú verisimile che da lui, il quale dicevano averlo conceduto in Vinegia, fusse stato conceduto per minaccie o per timore che uno pontefice romano, a cui sopra tutti gli altri apparteneva il patrocinio della giustizia e il ricorso degli oppressi, avesse conceduto una cosa tanto imperiosa e impotente in detrimento di tutto il mondo.
     
      Lib.8, cap.13
     
      I veneziani riprendono Vicenza ed altre terre. Impresa de' veneziani contro il duca d'Este; i veneziani occupano il Polesine; scacco de' ferraresi.
     
      Nel quale stato delle cose, variazione degli animi de' príncipi, piccola potenza e riputazione del re de' romani, i viniziani mandorono l'esercito, nel quale era proveditore Andrea Gritti, a Vicenza, ove sapevano il popolo desiderare di ritornare sotto l'imperio loro; e accostativisi che era già notte, battuto con l'artiglierie il sobborgo della Posterla, l'ottennono. E nondimeno, benché nella città fussino pochi soldati, non confidavano molto di espugnarla; ma gli uomini della terra confortati (come fu fama) da Fracasso, mandati loro a mezzanotte imbasciadori, gli messono dentro, ritirandosi il principe di Analt e il Fracasso nella fortezza: e fu costante opinione che se, ottenuta Vicenza, si fusse senza differire accostato l'esercito veneto a Verona arebbe Verona fatto il medesimo, ma non parve a' capitani dovere partire da Vicenza se prima non acquistavano la fortezza.


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Storia d'Italia
di Francesco Guicciardini
pagine 2094

   





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