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      Ma dal lato di dentro si congiugne loro uno muro edificato in mezzo di due fossi grandissimi, e lo spazio tra l'uno muro e l'altro è chiamato il borgo di San Zeno; che insieme con la guardia della cittadella fu assegnato per alloggiamento de' franzesi.
      Dove mentre che stanno quasi quiete l'armi, Massimiliano continuamente trattava di fare tregua co' viniziani; interponendosene molto il pontefice, per mezzo di Achille de Grassis vescovo di Pesero, suo nunzio. Per la qual cosa si convennono allo Spedaletto sopra la Scala a trattare gli oratori suoi e Giovanni Cornaro e Luigi Mocenigo, oratori de' viniziani, ma per le dimande alte di Cesare riuscí pratica vana; con molto dispiacere del pontefice, che desiderava liberare i viniziani da tutte le molestie. E perché tra loro e sé non fusse materia da contendere, aveva operato rendessino al duca di Ferrara la terra di Comacchio la quale avevano prima abbruciata, e a sé promettessino di non molestare piú lo stato del duca di Ferrara; del quale, credendo che avesse a essere grato de' benefici che per mezzo suo aveva conseguito ed era per conseguire, teneva allora singolare protezione, sperando che avesse a dipendere piú da lui che dal re di Francia: contro al quale, stando in continui pensieri di farsi fondamenti di grandissima importanza, avea segretamente mandato uno uomo al re d'Inghilterra e cominciato a trattare con la nazione de' svizzeri, la quale allora cominciava a venire in qualche controversia col re di Francia; per il che essendo venuto a lui il vescovo di Sion (diconlo i latini sedunense), inimico del re e che aspirava per questi mezzi al cardinalato, l'avea ricevuto con animo lietissimo.


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Storia d'Italia
di Francesco Guicciardini
pagine 2094

   





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