Pagina (841/2094)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Ma il pontefice, confermandosi piú l'un dí che l'altro nelle sue deliberazioni, dette licenza, con tutto che molto contradicessino gli oratori de' confederati, a' feudatari e sudditi della Chiesa che si conducessino agli stipendi de' viniziani; i quali soldorno Giampaolo Baglione con titolo di governatore delle loro genti, rimaste per la morte del conte di Pitigliano senza capitano generale, e Giovanluigi e Giovanni Vitelli figliuoli già di Giovanni e di Cammillo, e Renzo da Ceri per capitano di tutti i fanti loro; e avendo cosí scopertamente preso il patrocinio de' viniziani, procurava di concordargli con Cesare, sperando per questo mezzo non solo di separarlo dal re di Francia ma che, unito seco e co' viniziani, gli moverebbe la guerra; la qual cosa perché, per le necessità di Cesare, gli succedesse piú facilmente interponeva l'autorità sua con gli elettori dello imperio e colle terre franche che nella dieta di Augusta non gli deliberassino alcuna sovvenzione. Ma quanto piú si maneggiava questa materia tanto piú si trovava dura e difficile; perché Cesare non voleva concordia alcuna se non ritenendosi Verona, e i viniziani, ne' quali il papa avea sperato dovere essere maggiore facilità, promettendosi in qualunque caso d'avere a difendere Padova e che tenendo quella città dovesse il tempo porgere loro molte occasioni, dimandavano ostinatamente la restituzione di Verona, offerendo di pagare, in ricompenso di quella, quantità grandissima di danari. Né cessava il pontefice di stimolare occultamente il re di Inghilterra a muovere guerra contro al re di Francia, rinnovando la memoria delle inimicizie antiche tra quegli regni, dimostrando l'occasione d'avere successi felicissimi, perché se egli pigliava l'armi contro al re, molt'altri, a' quali era o sospetta o odiosa la sua potenza, le piglierebbono; e confortandolo ad abbracciare con quella divozione che era stata propria de' re di Inghilterra la gloria che se gli offeriva, di essere protettore e conservatore della sedia apostolica, la quale altrimenti era per l'ambizione del re di Francia in manifestissimo pericolo: alla qual cosa lo confortava medesimamente, ma molto occultamente, il re d'Aragona.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Storia d'Italia
di Francesco Guicciardini
pagine 2094

   





Chiesa Giampaolo Baglione Pitigliano Giovanluigi Giovanni Vitelli Giovanni Cammillo Renzo Ceri Cesare Francia Cesare Augusta Cesare Verona Padova Verona Inghilterra Francia Inghilterra Francia Aragona