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      Ma quel che importava piú, il pontefice continuando co' svizzeri le pratiche cominciate per mezzo del vescovo di Sion (la cui autorità era grande in quella nazione, e il quale non cessava con somma efficacia di orare a questo effetto ne' consigli e di predicare nelle chiese), avea finalmente ottenuto che i svizzeri accettando pensione di fiorini mille di Reno l'anno per ciascuno cantone, si fussino obligati alla protezione sua e dello stato della Chiesa, permettendogli di soldare, per difendersi da chi lo molestasse, certo numero de' fanti loro: la qual cosa gli avea renduta piú facile la discordia che cominciava a nascere tra loro e il re di Francia. Perché i svizzeri, insuperbiti per l'estimazione che universalmente si faceva di loro, e presumendo che tutte le vittorie che il re presente e il re Carlo suo antecessore aveano ottenute in Italia fussino principalmente procedute per la virtú e per il terrore dell'armi loro, e perciò dalla corona di Francia meritare molto, aveano dimandato, ricercandogli il re di rinnovare insieme la confederazione che finiva, che accrescesse loro le pensioni; le quali erano di sessantamila franchi l'anno, cominciate dal re Luigi undecimo e continuate insino a quel tempo, oltre alle pensioni che secretamente si davano a molti uomini privati: le quali cose dimandando superbamente, il re sdegnato della insolenza loro e che da villani nati nelle montagne (cosí erano le parole sue) gli fusse cosí imperiosamente posta la taglia, cominciò, piú secondo la degnità reale che secondo l'utilità presente, con parole alterate a ribattergli e dimostrare quasi di disprezzargli.


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Storia d'Italia
di Francesco Guicciardini
pagine 2094

   





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