Ma perseverò poco tempo in questa sentenza: perché la dieta di Augusta, senza le forze della quale erano in piccola estimazione i minacci di Cesare, non corrispondendo all'espettazione, non gli determinò altro aiuto che di trecentomila fiorini di Reno, sopra il quale assegnamento aveva già fatte molte spese; e dal re di Inghilterra gli fu significato avere nella pace inserito uno capitolo ch'ella si intendesse annullata qualunque volta il re di Francia offendesse lo stato della Chiesa. Dalle quali cose ripreso animo e ritornato a' primi pensieri, aggiunse contro al duca di Ferrara nuove querele. Perché quel duca, dappoi che 'l golfo fu liberato, avea poste nuove gabelle alle robe che per il fiume del Po andavano a Vinegia; le quali, allegando il pontefice che secondo la disposizione delle leggi non si potevano imporre dal vassallo senza licenza del signore del feudo, e che erano in pregiudicio grande de' bolognesi suoi sudditi, faceva instanza che si levassino; minacciando altrimenti assaltarlo con l'armi: e per fargli maggiore timore fece passare le sue genti d'arme nel contado di Bologna e in Romagna.
Turbavano queste cose molto l'animo del re: perché da una parte gli era molestissimo il pigliare l'inimicizia col pontefice, da altra parte lo moveva l'infamia d'abbandonare il duca di Ferrara, dal quale per obligarsi alla protezione avea ricevuto trentamila ducati; né meno lo moveva il rispetto della propria utilità, perché dependendo totalmente Alfonso da lui e augumentando tanto piú nella sua divozione quanto piú vedeva perseguitarsi dal pontefice, ed essendo lo stato suo alle cose di Lombardia molto opportuno, riputava interesse suo il conservarlo.
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