Supplichiamti con umilissimi prieghi, (i quali immaginati essere mescolati con pianti miserabili d'ogni sesso, d'ogni età, d'ogni ordine della nostra città) che tu voglia che Vicenza infelice sia esempio a tutti gli altri della mansuetudine dello imperio tedesco, sia simile alla clemenza e alla magnanimità de' vostri maggiori; che trovandosi vittoriosi in Italia conservorono le città vinte, eleggendole molti di loro per propria abitazione: donde, con gloria grande del sangue germanico, discesono tante case illustri in Italia, quegli da Gonzaga quegli da Carrara quegli dalla Scala, antichi già signori nostri. Sia esempio, in uno tempo medesimo, Vicenza, che i viniziani nutriti e sostentati da noi ne' minori pericoli l'abbino ne' maggiori pericoli, ne' quali erano tenuti a difenderla, vituperosamente abbandonata; e che i tedeschi, che avevano qualche causa di offenderla, l'abbino gloriosamente conservata. Piglia il patrocinio nostro tu, invittissimo Ciamonte, e commemora l'esempio del tuo re, nel quale fu maggiore la clemenza verso i milanesi e verso i genovesi, che senza causa o necessità alcuna si erano spontaneamente ribellati, che non fu il fallo loro; a' quali avendo del tutto perdonato, essi, ricomperati da tanto beneficio, gli sono stati sempre divotissimi e fedelissimi. Vicenza conservata, o principe di Analt, se non sarà a Cesare a comodità sarà almeno a gloria, rimanendo come esempio della sua benignità; distrutta non potrà essergli utile a cosa alcuna, e la severità usata contro a noi sarà molesta a tutta Italia, la clemenza farà appresso a tutti piú grato il nome di Cesare: e cosí, come nelle opere militari e nel guidare gli eserciti si riconosce in lui la similitudine dello antico Cesare, sarà riconosciuta similmente la clemenza; dalla quale fu piú esaltato insino al cielo e fatto divino il nome suo, piú perpetuata appresso a' posteri la sua memoria, che da l'armi.
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