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      Della quale erano già sparsi i semi, perché il re cattolico, insospettito della grandezza del re di Francia, e ingelosito della sua ambizione, poiché non contento a' termini della lega di Cambrai cercava di tirare sotto il dominio suo la città di Verona, mosso ancora dalla antica emulazione, desiderava non mediocremente che qualche impedimento s'opponesse alle cose sue; e perciò non cessava di confortare la concordia tra Cesare e i viniziani, molto desiderata dal pontefice: nelle quali cose benché occultissimamente procedesse non era possibile che del tutto si coprissino i pensieri suoi; onde essendo sorta in Sicilia la sua armata, destinata ad assaltare l'isola delle Gerbe (è questa appresso a' latini la Sirte maggiore), faceva sospetto al re e metteva negli animi degli uomini, consci della astuzia sua, diverse dubitazioni.
     
      Lib.9, cap.6
     
      Disegni del pontefice contro il re di Francia. Inizi della guerra contro Ferrara. Insuccesso della spedizione veneto pontificia contro Genova. Successi dell'esercito pontificio nel ferrarese.
     
      Ma cominciorono al re di Francia le molestie onde manco pensava, e in tempo che non pareva che alcuno movimento d'arme potesse essere preparato contro a sé. Perché il pontefice, procedendo con grandissimo secreto, trattava che in uno tempo medesimo fusse assaltata Genova per terra e per mare, e che nel ducato di Milano scendessino dodicimila svizzeri, che i viniziani unite tutte le forze loro si movessino per ricuperare le terre che si tenevano per Cesare, e che l'esercito suo entrasse nel territorio di Ferrara, con intenzione di farlo dipoi passare nel ducato di Milano se a' svizzeri cominciassino a succedere le cose felicemente: sperando che Genova, assaltata all'improviso, avesse facilmente a fare mutazione, per la volontà di molti avversa allo imperio de' franzesi e perché si solleverebbe la parte Fregosa, procedendosi sotto nome di fare doge Ottaviano, il padre e il zio del quale erano stati nella medesima degnità; che i franzesi, spaventati per il movimento di Genova e assaltati da' svizzeri, rivocherebbono nel ducato di Milano tutte le genti che aveano in aiuto di Cesare e del duca di Ferrara, onde i viniziani facilmente ricupererebbono Verona, e recuperatala procederebbono contro al ducato di Milano; il medesimo farebbono le genti sue, ottenuta facilmente, come sperava, Ferrara abbandonata dagli aiuti de' franzesi; talmente che non potrebbe difendersi contro a tanti inimici, e da una guerra tanto repentina, lo stato di Milano.


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Storia d'Italia
di Francesco Guicciardini
pagine 2094

   





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