Cominciò in un tempo medesimo la guerra contro a Ferrara e contro a Genova. Perché, con tutto che 'l duca di Ferrara, contro al quale procedeva, per accelerare l'esecuzione, come contro a notorio delinquente, gli offerisse di dargli i sali fatti a Comacchio e obligarsi che non vi se ne lavorasse in futuro, licenziati di corte i suoi oratori, mosse le genti contro a lui; le quali, con la denunzia solamente di uno trombetto ottennono, non le difendendo Alfonso, Cento e la Pieve: le quali castella, appartenenti prima al vescovado di Bologna, erano state da Alessandro, nel matrimonio della figliuola, applicate al ducato di Ferrara; data ricompensa a quel vescovado di altre entrate. Contro a Genova andorno undici galee sottili de' viniziani, delle quali era capitano Grillo Contareno, e una di quelle del pontefice, in sulle quali erano Ottaviano Fregoso Ieronimo Doria e molti altri fuorusciti, e nel tempo medesimo per terra Marcantonio Colonna con cento uomini d'arme e settecento fanti; il quale, partitosi dagli stipendi de' fiorentini e soldato dal pontefice, si era fermato nel territorio di Lucca sotto nome di fare la compagnia, spargendo voce d'avere poi a passare a Bologna: la stanza del quale benché avesse dato a Ciamonte qualche sospetto delle cose di Genova, nondimeno, non sapendo dovere venire l'armata, ed essendosi astutamente, per opera del pontefice, divulgato che le preparazioni per muoversi che già facevano i svizzeri e il soprasedere di Marcantonio fussino per assaltare all'improviso Ferrara, non aveva Ciamonte fatto altra provisione a Genova che di mandarvi pochi fanti.
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