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      Perché non essendo in Modona presidio alcuno, non avendo il duca, occupato nella difesa dell'altre cose ove il pericolo era piú propinquo, potuto provedervi da se stesso né ottenere da Ciamonte che vi mandasse dugento lancie, il cardinale di Pavia, passato con l'esercito a Castelfranco, ottenne subitamente d'accordo quella città; invitato a andarvi da Gherardo e Francesco Maria conti de' Rangoni, gentiluomini modonesi, di tale autorità che ne potevano, massime Gherardo, disporre ad arbitrio loro: i quali si mosseno, secondo si credette, piú per ambizione e per cupidità di cose nuove che per altra cagione. Perduta Modona, il duca, temendo che Reggio non facesse il medesimo, vi messe subito gente; e Ciamonte, facendo dopo il danno ricevuto quel che piú utilmente arebbe fatto da principio, vi mandò dugento lancie: con tutto che già fusse occupato per il movimento de' svizzeri.
     
      Lib.9, cap.7
     
      Gli svizzeri soldati dal pontefice giungono a Varese. Azione de' francesi contro gli svizzeri. Ritirata degli svizzeri.
     
      Era molti mesi prima finita la confederazione tra i svizzeri e il re di Francia, avendo il re perseverato nella sentenza di non accrescere loro le pensioni (benché contro al consiglio di tutti i suoi, i quali gli ricordavano considerasse di quanta importanza fusse il farsi inimiche quelle armi colle quali prima avea spaventato ciascuno); e perciò essi, sollevati dalla autorità e promesse del pontefice e istigati dal vescovo di Sion, e accendendogli sopratutto lo sdegno, per le dimande negate, contro al re, aveano con consentimento grande della moltitudine, in una dieta tenuta a Lucerna deliberato di muoversi contro a lui.


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Storia d'Italia
di Francesco Guicciardini
pagine 2094

   





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