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      Dal borgo di Como feciono l'altro alloggiamento al Chiasso, tre miglia piú innanzi, tenendo sospesi i franzesi se per la valle di Lugana se ne ritornerebbeno a Bellinzone o se pure si condurrebbeno in su l'Adda, dove benché non avessino ponte era opinione di molti che si sforzerebbono passare tutti il fiume in uno tempo medesimo in su foderi di legname; ma levata l'altro giorno questa dubitazione, se ne andorono ad alloggiare al ponte a Tressa, e di quivi sparsi alle case loro; ridotti già in ultima estremità di pane e con carestia grandissima di danari: la quale subita ritirata si credette procedesse per la carestia di danari, per la difficoltà del passare i fiumi e molto piú per la necessità delle vettovaglie. Cosí si liberorono per allora i franzesi da quel pericolo, non stimato poco da loro: ancora che il re, magnificando sopra la verità le cose sue, affermasse stare ambiguo se fusse stato utile alle cose il lasciargli passare, e che cosa facesse piú debole il pontefice, o essere senza armi o avere armi che lo offendessino come offenderebbono i svizzeri; i quali egli, con tante forze e con tanti danari, aveva avuto infinite difficoltà a maneggiare.
     
      Lib.9, cap.8
     
      Rapida riconquista da parte de' veneziani delle terre precedentemente perdute. Vano tentativo contro Verona. Liberazione dalla prigionia del marchese di Mantova.
     
      Ma maggiore sarebbe stato il pericolo de' franzesi se in uno tempo medesimo fussino concorse contro a loro le offese disegnate dal pontefice. Ma come fu prima l'assalto di Genova che il movimento de' svizzeri cosí tardò a farsi innanzi, piú che non era disegnato, l'esercito de' viniziani; ancora che avessino avuto molto opportuna occasione.


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Storia d'Italia
di Francesco Guicciardini
pagine 2094

   





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