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      Publicate le convenzioni, Gurgense, molto onorato e ricevuti grandissimi doni, se ne ritornò al suo principe; e il re, col quale nuovamente i cinque cardinali che procuravano il concilio avevano convenuto che né egli senza consenso loro né essi senza consenso suo concorderebbeno col pontefice, dimostrandosi con le parole molto acceso a passare personalmente in Italia con tale potenza che per molto tempo assicurasse le cose sue, le quali perché prima non cadessino in maggiore declinazione, commesse a Ciamonte che non lasciasse perire il duca di Ferrara. Il quale aggiunse ottocento fanti tedeschi alle dugento lancie che prima vi erano con Ciattiglione.
      Da altra parte l'esercito del pontefice, poiché furono fatte benché lentamente le provisioni necessarie, lasciato alla guardia di Modona Marcantonio Colonna con cento uomini d'arme quattrocento cavalli leggieri e dumila cinquecento fanti, andò a campo alla Concordia; la quale presa per forza, il medesimo dí che vi furono piantate l'artiglierie, e poi ottenuta a patti la fortezza, si accostò alla Mirandola. Approssimavasi già la fine del mese di dicembre e, per sorte, la stagione di quello anno era molto piú aspra che ordinariamente non suole essere: per il che e per essere la terra forte, e perché si credeva che i franzesi non dovessino lasciare perdere uno luogo tanto opportuno, i capitani principalmente diffidavano di ottenerla; e nondimeno tanto certamente si prometteva il pontefice la vittoria di tutta la guerra che mandando, per la discordia che era tra 'l duca di Urbino e il cardinale di Pavia, legato nuovo nell'esercito il cardinale di Sinigaglia gli commesse, in presenza di molti, che sopra tutto procurasse che, quando l'esercito entrava in Ferrara, si conservasse quanto si poteva quella città. Cominciorno a tirare contro alla Mirandola l'artiglierie il quarto dí poi che l'esercito si fu accostato; ma patendo molti sinistri e incomodità de' tempi e delle vettovaglie, le quali venivano al campo scarsamente del modenese, perché essendo state messe in Guastalla cinquanta lancie de' franzesi, altrettante in Coreggio, e in Carpi dugento cinquanta, e avendo rotto per tutto i ponti e occupati i passi donde potevano venire del mantovano, facevano impossibile il condurle per altra via.


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Storia d'Italia
di Francesco Guicciardini
pagine 2094

   





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