Pagina (984/2094)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      E però Giulio, desideroso di alterare quel governo, non imprudentemente lo propose a quella legazione.
      Appellorono i fiorentini dallo interdetto, non nominando, per offendere meno, nella appellazione il concilio pisano ma solamente il sacro concilio della Chiesa universale; e come se per l'appellazione fusse sospeso l'effetto dello interdetto furono, per comandamento del supremo magistrato, astretti i sacerdoti di quattro chiese principali a celebrare publicamente nelle loro chiese gli offici divini: per il che si scopriva piú la divisione de' cittadini, perché, essendo rimesso nello arbitrio di ciascuno o osservare o sprezzare lo interdetto, regolava quasi ciascuno le cose spirituali secondo il giudicio o la passione che aveva nelle cose publiche e temporali.
      Credette [il re di Francia] che il principiare del concilio facilitasse la concordia col pontefice, e perciò con instanza grande fu sollecitato da lui; ingannato in questo come in molte altre cose, perché e rendé il pontefice piú duro e ingelosí gli animi degli altri príncipi, ingelositi che alla fine non si creasse un pontefice ad arbitrio suo: dando, oltre a ciò, somma giustificazione; perché pareva gli movesse non gli odii e passioni particolari ma la causa dell'unione della Chiesa e l'onore della religione. Onde di nuovo feciono instanza gli imbasciadori de' re d'Aragona e d'Inghilterra, offerendogli la pace col pontefice, in caso si restituisse Bologna alla Chiesa e che i cardinali convenissino al concilio lateranense; a' quali offerivano che il papa perdonerebbe.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Storia d'Italia
di Francesco Guicciardini
pagine 2094

   





Giulio Chiesa Francia Chiesa Aragona Inghilterra Bologna Chiesa