Furono già dominati da' duchi di Austria; da' quali ribellatisi, già è grandissimo tempo, si reggono per loro medesimi, non facendo segno alcuno di ricognizione né agli imperadori né ad altri príncipi. Sono divisi in tredici popolazioni: essi le chiamano cantoni; ciascuno di questi si regge con magistrati, leggi e ordini propri. Fanno ogni anno, o piú spesso secondo che accade di bisogno, consulta delle cose universali; congregandosi nel luogo il quale, ora uno ora altro, eleggono i deputati da ciascuno cantone: chiamano, secondo l'uso di Germania, queste congregazioni diete; nelle quali si delibera sopra le guerre le paci le confederazioni, sopra le dimande di chi fa instanza che gli sia conceduto, per decreto publico, soldati o permesso a' volontari di andarvi; e sopra le cose attenenti allo interesse di tutti. Quando per publico decreto concedono soldati, eleggono i cantoni medesimi tra loro uno capitano generale di tutti, al quale con le insegne e in nome publico si dà la bandiera. Ha fatto grande il nome di questa gente, tanto orrida e inculta, l'unione e la gloria dell'armi, con le quali, per la ferocia naturale e per la disciplina dell'ordinanze, non solamente hanno sempre valorosamente difeso il paese loro ma esercitato fuori del paese la milizia con somma laude: la quale sarebbe stata senza comparazione maggiore se l'avessino esercitata per lo imperio proprio e non agli stipendi e per propagare lo imperio di altri, e se piú generosi fini avessino avuto innanzi agli occhi, a' tempi nostri, che lo studio della pecunia; dall'amore della quale corrotti hanno perduta l'occasione di essere formidabili a tutta Italia, perché non uscendo del paese se non come soldati mercenari non hanno riportato frutto publico delle vittorie, assuefattisi, per la cupidità del guadagno, a essere negli eserciti, con taglie ingorde e con nuove dimande, quasi intollerabili, e oltre a questo, nel conversare e nell'ubbidire a chi gli paga, molto fastidiosi e contumaci.
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