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      Ma il dí seguente fu, quasi da tutti i medesimi che l'aveano consentito, riprovato questo; considerando non essere certo che l'esercito franzese non avesse a venire, e se pure venisse non essere potente l'avanguardia sola a resistere, né potersi lodare quella deliberazione sostentata da uno fondamento tale che in potestà degli inimici fusse variarlo o mutarlo. Però fu approvato dal viceré il parere di Pietro Navarra, non comunicato ad altri che a lui; il quale consigliò che, fatta provisione di vettovaglie per cinque dí e lasciata solamente guardia nella chiesa di San Michele, tutto l'esercito passasse alla parte opposita della città, onde potrebbe impedire che l'esercito inimico non vi entrasse; e non essendo la
      terra riparata da quella parte, perché non aveano mai temuto dovervi essere assaltati, indubitatamente intra cinque dí si piglierebbe. Ma come questa deliberazione fu nota agli altri, niuno fu che apertamente non contradicesse l'andare con l'esercito ad alloggiare in luogo privato interamente delle vettovaglie che si conducevano di Romagna, con le quali sole si sostentava; di maniera che senza dubbio si dissolveva o distruggeva se infra cinque dí non otteneva la vittoria. E quale è quello, diceva Fabrizio Colonna, che se la possa promettere assolutamente in termine tanto stretto? e come si debbe, sotto una speranza fallacissima per sua natura e sottoposta a molti accidenti, mettersi in tanto pericolo? e chi non vede che, mancandoci l'ore misurate e avendo alla fronte Bologna, ove è il popolo grande e molti soldati, alle spalle i franzesi e il paese inimico, non potremo senza la disfazione nostra ritirarci, colle genti affamate disordinate e impaurite?


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Storia d'Italia
di Francesco Guicciardini
pagine 2094

   





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