Essere costume de' pontefici e delle republiche pigliare volonterosamente le guerre, ma prese, cominciando presto a rincrescere lo spendere e le molestie, desiderare di finirle troppo presto. Lasciasse deliberare a' capitani, che avevano la medesima intenzione che egli ma avevano di piú l'esperienza della guerra. In ultimo, Pietro Navarra, al quale molto si riferiva il viceré, ricordò che in una deliberazione di tanto momento non dovevano essere in considerazione due o tre giorni piú; e però, che si continuassino i provedimenti necessari e per l'espugnazione di Bologna e per la giornata con gl'inimici, per seguitare quello che consigliasse il procedere de' franzesi.
Non apparí, per il corso de' due dí, lume alcuno della migliore risoluzione: perché Fois, a cui si erano arrendute Cento, la Pieve e molte castella del bolognese, soggiornava ancora al Finale, attendendo a raccorre le genti; le quali, per essere divise in vari luoghi, né venendo cosí presto i fanti italiani che aveva soldati, non senza tardità si raccoglievano. Però, non apparendo piú cagione alcuna di differire, furno finalmente piantate l'artiglierie contro alla muraglia, distante circa trenta braccia dalla porta detta di Santo Stefano donde si va a Firenze, ove il muro volgendosi verso la porta detta di Castiglione, volta alla montagna, fa uno angolo; e nel medesimo tempo si dava opera per Pietro Navarra a fare una cava sotterranea piú verso la porta di strada Castiglione, a quella parte del muro nel quale era, dalla parte di dentro, fabbricata una piccola cappella detta del Baracane, acciò che, dandosi la battaglia insieme, potessino piú difficilmente resistere essendo divisi che se uniti avessino a difendere uno luogo solo: e oltre a questo, non abbandonando i pensieri dello opporsi a' franzesi, vollono che l'avanguardia ritornasse allo alloggiamento dove era prima.
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