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      Il quale sospetto affliggeva maravigliosamente il re di Francia: perché essendo, per la memoria delle antiche guerre, spaventoso a' popoli suoi il nome degli inghilesi, conosceva il pericolo maggiore essendo congiunte con loro l'armi spagnuole; e tanto piú avendo, da dugento lancie in fuora, mandate tutte le genti d'arme in Italia, le quali richiamando, o tutte o parte, rimaneva in manifesto pericolo il ducato tanto amato da lui di Milano. E se bene, per non rimanere tanto sproveduto, accrescesse all'ordinanza vecchia ottocento lancie, nondimeno, che confidenza poteva avere, in tanti pericoli, negli uomini inesperti che di nuovo venivano alla milizia?
      Aggiugnevasi il sospetto, che ogni dí piú cresceva, della alienazione di Cesare; perché era ritornato Andrea di Burgus, stato espedito con tanta espettazione, il quale con tutto che riferisse Cesare essere disposto a perseverare nella confederazione, nondimeno proponeva molto dure condizioni mescolandovi varie querele. Perché dimandava di essere assicurato che gli fusse ricuperato quello che gli apparteneva per i capitoli di Cambrai, affermando non potersi piú fidare delle semplici promesse, per avere, e da principio e poi sempre, conosciuto essere molesto al re che egli acquistasse Padova; e che per consumarlo e tenerlo in continui travagli aveva speso volentieri ogni anno dugentomila ducati, sapendo che a lui premeva piú lo spenderne cinquantamila: avere recusato l'anno passato concedergli la persona del Triulzio, perché era capitano, e per volontà e per scienza militare, da terminare presto la guerra: dimandava che la figliuola seconda del re, minore di due anni, si sposasse al nipote, assegnandogli in dote la Borgogna, e che la figlia gli fusse consegnata di presente; e che nella determinazione sua rimettessino le cause di Ferrara di Bologna e del concilio; contradicendo che l'esercito franzese andasse verso Roma, e protestando non essere per comportare che il re accrescesse in parte alcuna in Italia lo stato suo.


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Storia d'Italia
di Francesco Guicciardini
pagine 2094

   





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