Pagina (1040/2094)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Trovavasi inoltre il re privato interamente delle speranze della corcordia; la quale, benché nel fervore dell'armi, non avevano mai omesso di trattare il cardinale di Nantes e il cardinale di Strigonia, prelato potentissimo del reame dell'Ungheria: perché il pontefice aveva ultimatamente risposto, procurassino, se volevano gli udisse piú, che prima fusse annullato il conciliabolo pisano, e che alla Chiesa fussino rendute le città sue, Bologna e Ferrara; né mostrando ne' fatti minore asprezza, aveva di nuovo privato molti de' prelati franzesi intervenuti a quello concilio, e Filippo Decio uno de' piú eccellenti giurisconsulti di quella età, perché aveva scritto e disputato per la giustizia di quella causa, e seguitava i cardinali per indirizzare le cose che s'avevano a spedire giuridicamente.
      Né aveva il re, nelle difficoltà e pericoli che se gli mostravano da tanti luoghi, piede alcuno fermo o certo in parte alcuna di Italia: perché gli stati di Ferrara e di Bologna gli erano stati ed erano di molestia e di spesa, e da' fiorentini, co' quali faceva nuova instanza che in compagnia sua rompessino la guerra in Romagna, non poteva trarre altro che risposte generali; anzi aveva dell'animo loro qualche sospetto, perché in Firenze risedeva continuamente uno oratore del viceré di Napoli, e molto piú per avere mandato l'oratore al re cattolico, e perché non comunicavano piú seco le cose loro come solevano, e molto piú perché avendogli ricercati che prorogassino la lega che finiva fra pochi mesi, senza dimandare danari o altre gravi obligazioni, andavano differendo, per essere liberi a pigliare i partiti che a quel tempo fussino giudicati migliori.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Storia d'Italia
di Francesco Guicciardini
pagine 2094

   





Nantes Strigonia Ungheria Chiesa Bologna Ferrara Filippo Decio Italia Ferrara Bologna Romagna Firenze Napoli