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      Per la qual cosa, essendo del tutto disperato il potersi difendere il ducato di Milano e già tutto il paese in grandissima sollevazione e tumulti, si partirno da Milano, per salvarsi nel Piemonte, Gianiacopo da Triulzi, il generale di Normandia, Antonio Maria Palavicino, Galeazzo Visconte e molti altri gentiluomini, e tutti gli officiali e ministri del re. E alquanti dí prima, temendo non meno de' popoli che degli inimici, si erano fuggiti i cardinali; con tutto che, piú feroci ne' decreti che nell'altre opere, avessino quasi nel tempo medesimo, come preambolo alla privazione, sospeso il pontefice da tutta l'amministrazione spirituale e temporale della Chiesa.
      Giovorno questi tumulti alla salute del cardinale de' Medici, riservato dal cielo a grandissima felicità; perché essendo menato in Francia, quando entrava la mattina nella barca al passo del Po che è di contro a Basignano, detto dagli antichi Augusta Bactianorum, levato il romore da certi paesani della villa che si dice la Pieve dal Cairo, de' quali fu capo Rinaldo Zallo, con cui alcuni familiari del cardinale, che vi era alloggiato la notte, si erano convenuti, fu tolto di mano a' soldati franzesi che lo guardavano, che spaventati e timorosi di ogni accidente, sentito il romore, attesono piú a fuggire che a resistere.
      Ma la Palissa entrato in Pavia deliberava di fermarvisi, e perciò ricercava il Triulzio e il generale di Normandia che v'andassino. Al quale mandato il Triulzio gli dimostrò (cosí gli aveano commesso il generale e gli altri principali) la vanità del suo consiglio: non essere possibile fermare tanta ruina essendo l'esercito senza fanti, non comportare la brevità del tempo di soldarne di nuovo, non si potere piú trarne se non di luoghi molto distanti e con somma difficoltà; e quando questi impedimenti non fussino, mancare i danari da pagargli, la riputazione essere perduta per tutto, gli amici pieni di spavento, i popoli pieni di odio per la licenza usata già tanto tempo immoderatamente da' soldati.


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Storia d'Italia
di Francesco Guicciardini
pagine 2094

   





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