Queste cose si dicevano, ne' circoli e per le piazze, tra' cittadini; ma il gonfaloniere, volendo che dal popolo medesimo si deliberasse la risposta che dal magistrato s'aveva a dare all'uomo mandato dal viceré, convocato il consiglio maggiore, adunati che furno i cittadini, parlò in questa sentenza:
- Se io credessi che la dimanda del viceré non concernesse altro che l'interesse di me solo, arei da me medesimo fatto quella deliberazione che fusse conforme al proposito mio; il quale essendo stato sempre d'essere parato a esporre la vita per beneficio vostro, mi sarebbe molto piú facile a risolvermi di rinunziare, per liberarvi da i danni e da i pericoli della guerra, il magistrato che da voi mi è stato dato: avendo massime, in tanti anni che sono seduto in questo grado, stracco il corpo e l'animo per tante molestie e fatiche. Ma perché in questa dimanda può essere che si tratti piú oltre che dell'interesse mio, è paruto a questi miei onorevoli compagni e a me che senza il consentimento publico non si deliberi quello in che consiste tanto dello interesse di ognuno, e che cosa tanto grave e tanto universale non si consigli con quel numero ordinario di cittadini co' quali sogliono trattarsi l'altre cose ma con voi, che siete il principe di questa città e a' quali solo appartiene sí poderosa deliberazione. Non voglio io confortarvi piú in una parte che in un'altra, vostro sia il consiglio vostro sia il giudicio, quel che delibererete sarà accettato e lodato da me, che vi offerisco non solo il magistrato, che è vostro, ma la persona e la propria vita; e mi attribuirei a singolare felicità se io potessi credere che questo fusse il mezzo della salute vostra.
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