Nel qual tempo essendo venuto a luce che Ferdinando, che si chiamava duca di Calavria, figliuolo già di Federico re di Napoli, convenuto secretamente col re di Francia, trattava di fuggire nell'esercito franzese, non molto lontano dalla terra di Logrogno nella quale era allora il re, fu mandato da lui nella fortezza di Sciativa, solita a usarsi da' re aragonesi per carcere delle persone chiare o per nobiltà o per virtú; squartato per la medesima cagione Filippo Coppola napoletano, il quale era andato occultamente al re di Francia per queste cose; variando cosí la fortuna lo stato degli uomini che egli fusse squartato in servigio di colui dall'avolo paterno del quale il conte di Sarni suo padre era stato fatto decapitare. E faceva alle cose di Italia qualche momento l'essersi scoperta questa congiura, la quale aveva avuto origine da un frate mandato occultamente a Ferdinando dal duca di Ferrara: perché il re cattolico avendo già inclinazione di sodisfare al pontefice, si accese molto piú per questo sdegno; in modo che comandò al viceré e all'oratore suo appresso al pontefice che, quando a lui paresse, voltassino l'esercito suo contro a Ferrara, non lo ricercando di altri danari che di quegli che fussino necessari a sostentarlo. Queste cose si feciono quello anno in Italia in Francia e in Ispagna.
Lib.11, cap.7
Speranze di accordi del re di Francia e segrete trattative col vescovo Gurgense, coi veneziani e col re d'Aragona. Suoi vani tentativi di accordi con gli svizzeri. Dispareri nel consiglio del re di Francia intorno alla politica da seguirsi rispetto ai veneziani e a Cesare; sforzi del re d'Aragona per conciliare i veneziani e Cesare.
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