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      In niuna altra cosa dimostrò affetti privati o propri; anzi, supplicando instantemente madonna Felice sua figliuola, e per sua intercessione molti altri, che creasse cardinale [Guido] da Montefalco perché erano nati di una medesima madre, rispose apertamente non essere persona degna di quel grado: e ritenendo in tutte le cose la solita costanza e severità, e il medesimo giudicio e vigore d'animo che aveva innanzi alla infermità, ricevuti divotamente i sacramenti ecclesiastici, finí, la notte innanzi al vigesimo primo dí di febbraio essendo già propinquo il giorno, il corso delle fatiche presenti. Principe d'animo e di costanza inestimabile ma impetuoso e di concetti smisurati, per i quali che non precipitasse lo sostenne piú la riverenza della Chiesa, la discordia de' príncipi e la condizione de' tempi, che la moderazione e la prudenza. Degno certamente di somma gloria se fusse stato principe secolare, o se quella cura e intenzione che ebbe a esaltare con l'arti della guerra la Chiesa nella grandezza temporale avesse avuta a esaltarla con l'arti della pace nelle cose spirituali: e nondimeno, sopra tutti i suoi antecessori, di chiarissima e onoratissima memoria; massimamente appresso a coloro i quali, essendo perduti i veri vocaboli delle cose, e confusa la distinzione del pesarle rettamente, giudicano che sia piú officio de' pontefici aggiugnere, con l'armi e col sangue de' cristiani, imperio alla sedia apostolica che l'affaticarsi, con lo esempio buono della vita e col correggere e medicare i costumi trascorsi, per la salute di quelle anime, per la quale si magnificano che Cristo gli abbia costituiti in terra suoi vicari.


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Storia d'Italia
di Francesco Guicciardini
pagine 2094

   





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