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      Morto il pontefice, il viceré di Napoli, andato co' soldati spagnuoli verso Piacenza, costrinse quella città a ritornare, come già soleva, sotto l'imperio de' duchi di Milano: l'esempio de' piacentini seguitorno, per il medesimo terrore, i parmigiani. Da altra parte, il duca di Ferrara, ricuperate subito le terre di Romagna, si accostò a Reggio; ma non si movendo dentro cosa alcuna non ebbe ardire di fermarvisi, perché l'esercito spagnuolo si era disteso ad alloggiare tra Piacenza e Reggio. Niuno altro movimento fu nello stato della Chiesa, né sentí Roma o il collegio de' cardinali alcuna di quelle difficoltà che avea sentite nella morte de' due prossimi pontefici: però, finite secondo l'uso l'esequie, entrorono pacificamente nel conclave ventiquattro cardinali; avendo prima conceduto che il figliuolo del marchese di Mantova, che era appresso a Giulio per statico, libero dalla fede data, potesse ritornarsene al padre.
      Nel conclave fu la prima cura moderare con capitoli molto stretti l'autorità del futuro pontefice, esercitata, come dicevano, dal morto troppo impotentemente: benché non molto poi (come degli uomini alcuni non hanno ardire di opporsi al principe, altri appetiscono di farselo benevolo) gli annullorno da loro medesimi quasi tutti. Elessono il settimo dí, non discrepando alcuno, in pontefice Giovanni cardinale de' Medici, il quale assunse il nome di Leone decimo, di età d'anni trentasette; cosa, secondo la consuetudine passata, maravigliosa, e della quale fu principale cagione la industria de' cardinali giovani, convenutisi molto prima tacitamente insieme di creare il primo pontefice del numero loro.


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Storia d'Italia
di Francesco Guicciardini
pagine 2094

   





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