Fu adunque deliberato, non si discostando molto da quel cammino pensare di passare da qualche parte che o non fusse osservata o almeno manco custodita dagli inimici, e che Emat di Pria con [quattrocento] lancie e [cinquemila] fanti andasse per la via di Genova, non per speranza di divertire, ma per infestare Alessandria e le altre terre di qua dal Po.
Due sono i cammini dell'Alpi per i quali ordinariamente si viene da Lione in Italia: quello del Monsanese, montagna della giurisdizione del duca di Savoia, piú breve e piú diritto, e comunemente piú frequentato; l'altro che da Lione, torcendo a Granopoli, passa per la montagna di Monginevra, giurisdizione del Dalfinato. L'uno e l'altro perviene da Susa, ove comincia ad allargarsi la pianura: ma per quello di Monginevra, benché alquanto piú lungo, perché è piú facile a passare e piú comodo a condurre l'artiglierie, solevano sempre passare gli eserciti franzesi. Alla custodia di questi due passi e di quegli che riuscivano in luoghi vicini, intenti i svizzeri, si erano fermati a Susa; perché i passi piú bassi verso il mare erano tanto stretti e repenti che, essendo molto difficile il passarvi i cavalli di tanto esercito, pareva impossibile che per quegli si conducessino l'artiglierie. Da altra parte il Triulzio, a cui il re avea data questa cura, seguitato da moltitudine grandissima di guastatori, e avendo appresso a sé uomini industriosi ed esperimentati nel condurre l'artiglierie, i quali mandava a vedere i luoghi che gli erano proposti, andava investigando per qual luogo si potesse, senza trovare l'ostacolo de' svizzeri, piú facilmente passare; per il che l'esercito, disteso la maggior parte tra Granopoli e Brianzone, aspettando quel che si deliberasse, procedeva lentamente; costrignendogli anche al medesimo la necessità di aspettare i provedimenti delle vettovaglie.
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