Ma a consiglio di maggiore precipitazione indussono il pontefice il cardinale Bibbiena e alcuni altri, mossi piú da private passioni che dallo interesse del suo principe: perché, dimostrandogli essere pericolo che, per la fama de' successi prosperi de' franzesi e per gli stimoli e forse aiuti del re, che il duca di Ferrara si movesse per ricuperare Modona e Reggio, e i Bentivogli per ritornare in Bologna, e in tanti altri travagli essere difficile combattere con tanti inimici, anzi migliore e senza dubbio piú prudente consiglio preoccupare col beneficio la benivolenza loro, e conciliarsegli, in qualunque evento delle cose, fedeli amici, gli persuasono che rimettesse i Bentivogli in Bologna e al duca di Ferrara restituisse Modena e Reggio; il che sarebbe senza dilazione stato eseguito se Giulio de' Medici, cardinale e legato di Bologna, il quale il papa, perché in accidenti tanto gravi sostenesse le cose di quelle parti e fusse come moderatore e consigliatore della gioventú di Lorenzo, aveva mandato a Bologna, non fusse stato di contraria sentenza. Il quale, mosso dal dispiacere della infamia che di consiglio pieno di tanta viltà risulterebbe al pontefice, maggiore certamente che non era stata la gloria di Giulio ad acquistare alla Chiesa tanto dominio; mosso ancora dal dolore di fare infame e vituperosa la memoria della sua legazione, alla quale non prima arrivato avesse rimesso Bologna, città principale di tutto lo stato ecclesiastico, in potestà degli antichi tiranni, lasciando in preda tanta nobiltà che in favore della sedia apostolica si era dichiarata apertamente contro a loro, mandato uomini propri al pontefice, lo ridusse con ragioni e con prieghi al consiglio piú onorato e piú sano.
| |
Bibbiena Ferrara Modona Reggio Bentivogli Bologna Bentivogli Bologna Ferrara Modena Reggio Giulio Medici Bologna Lorenzo Bologna Giulio Chiesa Bologna
|