Pagina (1259/2094)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      ro esercito per sentire degli andamenti degli inimici, rapportorno che il dí dinanzi erano entrate in Lodi cento lancie de' franzesi: donde ritornati il viceré e Lorenzo agli alloggiamenti primi, l'Alviano andò coll'esercito suo a Lodi.
      Il re, in questo tempo medesimo, andò da Marignano ad alloggiare a San Donato tre miglia appresso a Milano; e i svizzeri si ridussono tutti a Milano; tra i quali, essendo una parte aborrenti dalla guerra gli altri alieni dalla concordia, si facevano spessi consigli e molti tumulti. Finalmente, essendo congregati insieme, il cardinale sedunense, che ardentissimamente confortava il perseverare nella guerra, cominciò con caldissime parole a stimolargli che senza piú differire uscissino fuora il giorno medesimo ad assaltare il re di Francia, non avendo tanto innanzi agli occhi il numero de' cavalli e delle artiglierie degli inimici che perturbasse la memoria della ferocia de' svizzeri e delle vittorie avute contro a' franzesi.
      - Dunque - disse Sedunense - ha la nazione nostra sostenuto tante fatiche, sottopostasi a tanti pericoli, sparso tanto sangue, per lasciare in uno dí solo tanta gloria acquistata, tanto nome, agli inimici stati vinti da noi? Non son questi quegli medesimi franzesi che accompagnati da noi hanno avute tante vittorie? abbandonati da noi sono sempre stati vinti da ciascuno? Non sono questi quegli medesimi franzesi che da piccola gente de' nostri furono l'anno passato rotti, con tanta gloria, a Novara? Non sono eglino quegli che spaventati dalla nostra virtú, confusi dalla loro grandissima viltà, hanno esaltato insino al cielo il nome degli elvezi, chiaro quando eravamo congiunti con loro, ma fatto molto piú chiaro poi che ci separammo da loro?


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Storia d'Italia
di Francesco Guicciardini
pagine 2094

   





Lodi Lorenzo Alviano Lodi Marignano San Donato Milano Milano Francia Sedunense Novara