Però avendo, per dare maggiore autorità a tale consiglio o per piú giustificazione, in ogni evento, di tutti, fatto distendere in iscrittura il parere comune e sottoscrittolo di mano del legato e dell'arcivescovo Orsino (l'uno de' quali era congiunto d'antica amicizia a' Bentivogli, l'altro di parentado) e da tutti i capitani, mandorono, per il conte Ruberto Boschetto gentiluomo modonese, al papa questa scrittura. La quale non solo fu disprezzata da lui, ma si lamentò con parole molto acerbe che i ministri suoi, e quegli che da lui avevano ricevuti tanti benefici o potevano sperare a ogn'ora di riceverne, gli proponessino, con tanto piccola fede e amore, consigli non manco perniciosi che i mali i quali gli facevano gli inimici; risentendosene principalmente contro all'arcivescovo Orsino, per essere forse stato principale stimolatore degli altri a questo consiglio: il quale sdegno si crede che forse fusse cagione di torgli la dignità del cardinalato, la quale gli era promessa da tutti nella prima promozione.
Lib.13, cap.6
Francesco Maria si volge verso Perugia. Esecuzione di capi di milizie spagnuole colpevoli di accordi coi nemici. Provvedimenti dei pontifici per far fallire l'impresa del duca di Urbino. Accordi di Giampaolo Baglioni con Francesco Maria. I progressi dei nemici costringono Francesco Maria a ritornare nel ducato.
Ma Francesco Maria, essendo tanto accresciute le forze sue e diminuite quelle degli avversari, alzò l'animo a maggiori pensieri, stimolato ancora dalla necessità; perché i fanti venuti seco erano stati tre mesi quasi senza danari, a questi venuti nuovamente niuna facoltà avea di darne; ed essendo il ducato di Urbino esausto e quasi tutto spogliato, non solo non vi avevano i soldati facoltà di predare ma con difficoltà vi erano vettovaglie bastanti a nutrirgli.
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